Vogliamo restare una città tranquilla

9 agosto 2015
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La possibile riapertura del bar di via Cimarosa dove è avvenuto l’omicidio è un errore grave. E sbaglia chi dà troppo facilmente del razzista alle persone: l’esasperazione nasce dall’assenza dello Stato.
È un grave errore perché non si è eliminato il problema della prevenzione: certi locali vanno tenuti chiusi fino a quando i gestori non si saranno responsabilizzati rispetto a questi problemi».
L’immigrazione non è tutta uguale e la solidarietà non può essere disgiunta da legalità e sicurezza, i savonesi devono sentirsi protetti e non ci può essere sottovalutazione di alcuni fenomeni solo perché siamo una città tranquilla.
Vogliamo anche restare, una città tranquilla, e quindi alcuni fenomeni vanno repressi.
Così come è facile fare l’antirazzista da corso Italia, un po’ meno a Villapiana o in un quartiere popolare: mi rifiuto di pensare che mezza città sia razzista, il problema è l’esasperazione dei cittadini per l’assenza dello Stato.
Anche l’accoglienza dei profughi non sta funzionando.
Non mi convince la gestione dell’accoglienza, ha ragione il segretario del Pd Fulvio Briano, non tutti i Comuni si stanno facendo carico del problema e ciò è ingiusto: è inaccettabile che la Prefettura si comporti così.
L’assessore Sorgini, l’Arci la Croce Rossa e la Caritas stanno facendo un grande lavoro, evitando di concentrare profughi in strutture troppo grandi. Se invece la gestione è burocratica, accade che si prende il primo posto e lo si riempie di profughi così qualche cooperativa ci mangia sopra.
E così non va bene.