Faccio parte di quella generazione nata tra i primi anni 60 e i settanta, nata e vissuta in quel clima di euforia e di benessere che segnarono il boom economico del nostro Paese. Eravamo davvero un sacco di bambini e poi di ragazzi. Scuole piene, doppi turni, si giocava ancora in strada.
Così si è rimasti a metà. Un po’ a pensar alla vita come ce l’avevano fatta vedere e un po’ ad accorgersi molto presto che non sarebbe andata come ci avevano detto.
Non sono mai stato ammalato di nostalgia, di rassegnazione e non riesco neppure a essere cinico e disilluso. Mi indignano le ingiustizie e le sofferenze che vengono inflitte alle persone e per quanto mi è possibile, provo sempre a porvi rimedio, meglio se insieme ad altri e non da solo. Penso che bisogna saper vivere nel proprio tempo e guardare al futuro con ottimismo. Del passato mi porto dietro valori e principi che sono di tutti e che sono scritti nella nostra Costituzione.
Non provo invidia né rabbia per coloro che hanno successo o hanno più degli altri. Trovo giusta l’intraprendenza e la voglia di arrivare. Solo mi piacerebbe che la gara fosse equa e che tutti potessero aspirare alla propria felicità e alla propria realizzazione. Per renderla equa sono convinto che occorra dare a tutti istruzione, diritto alla salute e creare occasioni di lavoro rimuovendo tutti gli ostacoli affinchè le imprese e gli individui possano esprimersi al meglio con le loro capacità e creatività.
La Libertà dell’individuo, il diritto a vivere come meglio crede sono per me fondamentali e cessano solo quando ledono la Libertà e i diritti di tutti. I diritti civili, dal decidere di sé stessi di fronte alla vita e alla morte fino ai propri orientamenti sessuali e alla possibilità per tutti di sposarsi e di avere dei figli sono, a mio parere, obbiettivi fondamentali di Libertà che la Comunità deve rispettare e sostenere e per i quali vale la pena di rischiare sé stessi e il proprio consenso.
Amo le persone che vivono intorno a me. Dalla mia famiglia ai miei amici, a coloro che con me condividono le stesse idee e gli stessi valori. Ma sono irresistibilmente attratto da chi è diverso da me, da chi non la pensa con me, da chi mi è sconosciuto. Cerco di calarmi in quel punto di vista e non rifiuto mai una buona idea per una ragione di principio o perchè viene da un avversario. Giudico la coerenza un valore per me stesso. Non la chiedo agli altri, non credo di aver titolo per farlo. Faccio seriamente il mio lavoro ma non rinuncio a ridere di me perchè è sempre da evitare il prendersi troppo sul serio.
Ascolto tutti, a lungo e sinceramente. Poi se sono di fronte ad una scelta che chiama in causa la mia responsabilità o quello in cui credo, prendo una decisione; se posso, sempre insieme ad altri.
Sono diretto, dico quello che penso. Non fingo. So bene che questo mi ha procurato e mi procura dei guai ma non riesco ad essere diverso da così. A chi non mi conosce voglio dire che sono sempre pronto al confronto.
Per il resto sono nato nel 1962 a Savona, sono sposato e ho tre figli, che sono la cosa più bella che ho.