Viva Savona Viva scriviamo insieme un progetto per la città

18 marzo 2016
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Viva Savona Viva, abbiamo scritto un progetto in continua evoluzione, di come vorremmo che fosse la nostra città. Turismo, marketing territoriale, cultura e innovazione, volano di uno sviluppo economico sostenibile e solido, servizi sociali, integrazione e mondo dell’associazionismo. Sono tanti i temi trattati e ancora da affrontare. Per questo abbiamo scritto questo testo, a più mani, che raccoglie idee e proposte pensate in questi mesi è aperto a nuove sfide. Infatti, vorremmo continuare su questa strada anche dopo le primarie, confrontandoci con le persone che abbiamo incontrato e che incontreremo più avanti, portatrici di idee creative e proposte innovative che, insieme a noi, vogliono scrivere la Savona del futuro . Livio Di Tullio.

 

 

Premessa

Noi viviamo in una Città che ha potenzialità straordinarie. Una Città che intende sviluppare tutte le opportunità rappresentate dall’iniziativa delle persone, dai loro progetti. Solo se noi viviamo bene e serenamente nella nostra comunità, saremo in grado di attirare qui altre persone, prima come turisti e poi come nuovi abitanti. Vogliamo lasciarci alle spalle anni difficili per l’Europa, per l’Italia e per Savona. Anni nei quali l’Amministrazione Comunale ha garantito i servizi fondamentali, una attenzione alla promozione della Città e ha preparato i progetti da realizzare nel futuro, oltre a quelli realizzati e che sono sotto gli occhi di tutti. Noi non sappiamo se la crisi economica è finita o finirà.  Quello che però vogliamo, dopo gli anni nei quali abbiamo tenuto aperta la Città, è sfidare il futuro e rilanciare.

L’obiettivo

Vogliamo che Savona, entro cinque anni, sia una Città al livello dei migliori modelli Europei, che risponda ai migliori parametri in termini di servizi fondamentali, dalla pulizia alla sicurezza,  di qualità della vita, di compatibilità ambientale, di istruzione e di servizi sociali e sanitari. Sono le Città che adottano e perseguono questi standard, quelle che creano occasioni di lavoro in tutti i campi dello sviluppo economico. Savona ha fame di lavoro e questa deve essere la nostra prima preoccupazione. Ogni giorno faremo un passo in avanti verso questo obbiettivo, senza rimandare l’adozione di comportamenti e scelte coerenti con quel traguardo.

Il progetto 

Vi proponiamo un progetto, piuttosto che un programma fatto di impegni buoni solo per prendere un voto. Ci proponiamo di alzare complessivamente e contemporaneamente la qualità della nostra Città in tutte le sue articolazioni. Un progetto dinamico e flessibile, che ha lo scopo di costruire occasioni di lavoro e di sviluppo economico in sintonia con l’obbiettivo generale di Savona Città Europea e che propone a tutta la comunità, in tutte le sue articolazioni, ciascuno e tutti insieme, di lavorare per quell’obiettivo e di sentirsene protagonista, con iniziative e proposte coerenti. Per spiegarlo rimandiamo all’esempio dei vasi comunicanti. Se la Città è fatta di tanti cilindri potrà succedere che il livello di quello della cultura sia altissimo, ma se quello della gestione del traffico rimane ad un livello basso la percezione della Città sarà negativa. Sono tanti gli esempi che si possono fare . Il nostro obbiettivo è che nessun cilindro sia isolato e che tutta la Città, in tutte le sue articolazioni cresca di livello. I collegamenti che uniscono i cilindri sono la necessaria contaminazione di una Città che vuole crescere tutta e tutta insieme. I buoni amministratori sono espressi dalla Città, capaci di dialogare e lavorare in maniera orizzontale e trasversale con una visione ampia e di lungo periodo della città, senza dimenticare il quotidiano.

Qui di seguito alcune riflessioni, provocazioni e proposte progettuali da completare ed arricchire con un lavoro comune, aperti al contributo e alle competenze di tutti. Non pretendiamo di aver pensato a tutto, anzi e neppure di avere sempre ragione.  Speriamo invece che su questa visione si possano innestare nuove idee e proposte di lavoro da parte della nostra Comunità.

 

L’identità 

I savonesi hanno a cuore quello che capita alla loro città, anche più di quanto non appaia, e questo vale anche per coloro che sembrano, o sono  davvero, più distanti dalla vita pubblica. Le persone hanno bisogno di chiarezza, di semplicità, di dedizione e impegno, di futuro. C’è bisogno  di novità, di “andare oltre”, e insieme di concretezza e di esperienza, di capacità di fare. Abbiamo l’ambizione di rappresentare tutti. Vogliamo rappresentare la Città che vuole andare avanti, che crede in se stessa, che non ha più voglia di un passato fatto di mugugni. Il punto non è destra o sinistra come le abbiamo conosciute. Ma vecchio e nuovo, laddove il distinguo è sulla capacità di proposta, di superamento delle rendite di posizione, sulla coerenza dimostrata negli anni.  I coraggiosi oggi sono i tanti che di fronte alle incertezze sono disposti a sorridere e a impegnarsi per un futuro  che è già cominciato, consci delle difficoltà ma determinati a superarle: uguaglianza e pari opportunità per tutti sono il nostro metro. 

Patti chiari

Confermiamo che la squadra di governo sarà composta da coloro che riceveranno il consenso dei Cittadini e da persone rappresentative della Città. Non tecnici, per questo esistono già i Dirigenti comunali, ma Savonesi competenti. La squadra avrà una forte presenza femminile. Confermiamo che dalle  nomine di competenza dell’Amministrazione Comunale di Savona nei vari Enti saranno esclusi coloro che hanno avuto nel passato incarichi amministrativi nella Giunta comunale per conto del Partito Democratico.

In mare irato, in sùbita procella, invoco Te, nostra benigna stella 

La torretta è il simbolo di Savona e il porto parte decisiva della nostra identità. Il porto è uno dei fattori fondamentali della relazione tra Savona, il Nord ovest, l’Europa. La città abbraccia il porto: ha bisogno di sentirlo parte della propria identità e del proprio benessere. Savona condivide con Vado un sistema portuale e aree pregiate di retroporto. Per queste ragioni ci siamo opposti a soluzioni di governo delle autorità portuali che portino a decidere altrove come regolare il rapporto tra città e banchine e come utilizzare la ricchezza che si produce sul nostro territorio. Vedremo come si concluderà la discussione aperta con il ministero dei trasporti su questo punto. Noi però non intendiamo rinunciare al ruolo che il porto, il lavoro portuale, le opportunità economiche che porta con sé, hanno per la vita della città. Anche l’impatto delle attività portuali sull’ambiente e sulla vita urbana devono essere sorvegliati dalla comunità locale, e devono essere condivisi interventi che le rendano del tutto compatibili ed escludano quelle che non sono compatibili con l’idea generale di Città.

Passaggio a Nord-Ovest

Savona deve la sua grandezza al rapporto con il Piemonte, il Nord Ovest e da lì la Francia e l’Europa. Vogliamo riprendere con forza questo rapporto sviluppando sinergie nel campo della cultura, dell’agroalimentare, del turismo, della portualità e dell’industria. Occorre rinsaldare innanzitutto le tradizionali relazioni con la Val Bormida.

Savona e gli altri che altri non sono 

Nel rispetto delle autonomie locali, occorre ragionare più come area del Savonese e delle Bormide che come singoli Comuni. Solo in questo modo si possono mantenere e rilanciare i servizi pubblici e realizzare economie di scala nella gestione degli stessi. Più precisamente occorre costruire politiche comuni tra i sei Comuni della costa e quelli della Val Bormida. In particolare sulla promozione  territoriale e sulla cultura.

Alcuni assessorati hanno realizzato progetti coerenti: l’ Urbanistica con il protocollo Smart City, i Servizi sociali con il distretto socio sanitario, la Cultura con le iniziative legate al nuovo Museo della Ceramica e il sistema museale vetro/ ceramica, progetti che mettono a sistema le nostre eccellenze territoriali da Altare alla riviera, il  Turismo e sviluppo economico con le iniziative verso Alba e il Piemonte e l’avvio del lavoro di raccordo tra Costa Crociere e la Città. E’ stata invece  insufficiente la visione d’insieme e l’iniziativa su alcuni temi fondamentali: aziende partecipate – gestione del ciclo dei rifiuti – servizio idrico. Dobbiamo e vogliamo recuperare questi ritardi. Il Comune parteciperà ad ogni iniziativa tesa a rilanciare la presenza industriale nel comprensorio, anche se fuori dai propri confini. Sarà al fianco dei Lavoratori della Centrale di Vado Ligure e delle Istituzioni locali per assicurare la riconversione del sito e scongiurare la perdita ulteriore di posti di lavoro .

Il capitale umano

E’ il momento del coinvolgimento dei Cittadini e delle migliori intelligenze in un rapporto diretto tra Amministrazione Comunale e persone. Non è più il tempo delle rendite di posizione determinate da quello che si è fatto nel passato, perché questo impedisce e mortifica lo sviluppo di nuove energie.  Le persone hanno idee, progetti d’ impresa, speranze: vogliamo possano realizzarli liberamente, entro i limiti condivisi che ci saremo dati. Una esplosione di energia. Mai più ostacoli da parte dell’Amministrazione al fare. Mai più luoghi inaccessibili perché “abbiamo sempre fatto così”. Mai più nostalgia del passato. L’opportunità rappresentata dalla voglia delle persone di realizzare iniziative, proporre imprese, creare cultura e intrattenimento, è la nostra principale risorsa economica e sociale.

Gli stati generali 

Ogni anno, in preparazione del bilancio del Comune, l’Amministrazione darà conto ai Cittadini, direttamente, di come sono state utilizzate le risorse. Lo farà attraverso i social media,con gli strumenti messi disposizione della rete  e con Assemblee informative. I Cittadini potranno conoscere nel dettaglio ogni spesa e ogni entrata dell’Amministrazione. In quella occasione l’Amministrazione darà conto dello stato di avanzamento del progetto complessivo, illustrando le attività svolte da ogni singolo Assessore e settore. Una grande operazione di conoscenza, trasparenza e assunzione di responsabilità collettiva che produrrà idee, proposte e suggerimenti che saranno portate all’attenzione del Consiglio Comunale e della Giunta come base per la predisposizione delle attività future dell’Ente. Nel corso dell’anno saranno realizzati tavoli permanenti di confronto anche a livello di quartiere tra l’Amministrazione Comunale e le rappresentanze sociali ed economiche  allo scopo di confrontarsi continuamente sul progetto complessivo e sulle iniziative da intraprendere o da cambiare.

L’Amministrazione Comunale  

Il ruolo dell’Amministrazione Comunale sarà quello di favorire la libera iniziativa delle persone. Stiamo già predisponendo i progetti necessari per utilizzare i prossimi finanziamenti europei con l’obiettivo di recuperare il ritardo nell’applicazione delle nuove tecnologie e del digitale al funzionamento del Comune, degli altri Enti pubblici ed al rapporto con i Cittadini. Lo smart phone che molti savonesi tengono in tasca, il personal computer ormai presente in ogni casa, saranno il modo usuale con il quale connettersi con il Comune e gli altri Enti pubblici e risolvere le pratiche necessarie: dall’anagrafe al pagamento dei tributi, alle richieste di suolo pubblico, alla prenotazione di visite mediche e prestazioni specialistiche, coinvolgendo l’ASL e i medici di base. Per le persone non in grado di utilizzare questi strumenti, in collaborazione con le Associazioni di volontariato e della terza età, saranno predisposti degli sportelli di tutoraggio. Le reti pubbliche e le loro applicazioni saranno disponibili per i Cittadini che potranno utilizzarle per facilitare la propria libera iniziativa. Vogliamo uguale attenzione per i Cittadini, sia che abitino in centro sia nei quartieri. Le tasse si pagano ovunque allo stesso modo e quindi pulizia e gestione dei parcheggi per esempio, vanno  fatti  ovunque nello stesso modo.

L’intelligenza distribuita  

Le Città europee migliori hanno una straordinaria attenzione al sistema dell’istruzione. L’intelligenza distribuita ovvero l’idea che sia necessario un elevato livello di sapere e formazione per svolgere qualsiasi lavoro, dal barista al chirurgo, è uno dei nostri fondamentali obbiettivi. Noi siamo già oggi ad un livello elevato. Le nostre scuole funzionano molto bene. Ciò che ci proponiamo è che funzionino benissimo. Dai nidi fino al campus universitario, passando per la formazione permanente degli adulti, per la formazione in ambiti specifici come quella musicale e per l’alfabetizzazione e l’istruzione degli stranieri. La nuova Biblioteca in Palazzo della Rovere assolverà anche il compito di essere il luogo della formazione permanente degli adulti con collaborazioni tra pubblico e privato. Una zona ad alta intensità formativa.

Lo Sport 

Vogliamo potenziarne la funzione ludica e formativa, parte importante di un welfare moderno, coinvolgendo le Società sportive e le Associazioni dello sport non agonistico. Allo stesso tempo, deve essere riscoperta la funzione aggregante dello sport praticato al di fuori delle Società sportive in luoghi dove si possa fare sport in modo autonomo e gratuito. Chi corre e chi passeggia, chi legge un libro e chi gioca a basket o va sullo skateboard… queste persone devono poter convivere e possibilmente socializzare in una contaminazione virtuosa negli spazi pubblici. Occorre poi ragionare sul ruolo delle attività sportive per lo sviluppo e la valorizzazione della nostra città con idee, strategie e progetti operativi in grado di coinvolgere l’intero sistema socio-economico. Per fare un esempio il settore dell’outdoor può far sì che lo sport divenga anche volano turistico e quindi di sviluppo economico. La bellezza e la varietà del nostro territorio permettono di richiamare migliaia di appassionati sportivi e non, che potranno scegliere la nostra città come meta per i loro soggiorni.

Con i Giovani

Le azioni di sostegno alla straordinaria energia sviluppata dai giovani, sono elemento di sviluppo e motore di crescita. Bisogna proseguire sulla strada dell’ascolto, della costruzione di relazioni con i giovani per consolidare un patto di fiducia con le nuove generazioni. Bisogna continuare a promuovere l’intraprendenza e il protagonismo giovanile, possibilmente fornendo ai ragazzi occasioni di crescita e di lavoro dando loro la prospettiva di un futuro da coltivare e costruire insieme, pezzo dopo pezzo nella nostra città. L’Amministrazione dovrà proseguire nel fornire le condizioni migliori per dare ai ragazzi opportunità di sviluppo professionale e lavorativo, nel campo dell’industria culturale e in quella delicata fase di ponte tra la fine della fase formativa e l’inizio di quella lavorativa. Esistono in merito già esperienze positive che vanno fatte diventare sistemiche. Il Campus universitario dovrà diventare ancora più protagonista: aumentando i rapporti tra la vita degli studenti e la città e spingendo nelle relazioni tra formazione, ricerca e impresa.

Il turismo. Sul serio.

E’ ora di smetterla di sorridere quando si parla di Savona come città turistica. Noi abbiamo tutte le potenzialità per diventarlo se solo decidiamo di crederci e trattiamo l’argomento in maniera seria, approfondita, moderna. E dobbiamo farlo coordinandoci con gli altri Comuni del comprensorio. L’obiettivo di Savona Città europea ha nello sviluppo di queste attività uno dei suoi principali fattori. Così come nel passato siamo stati capaci di inventarci saldatori o tornitori, di sviluppare imprese nei settori industriali, così ora dobbiamo alzare la qualità e la modernità delle nostre attività turistiche. C’è bisogno di uno sforzo corale e generale e c’è bisogno di sapere come si fa, quali sono i comportamenti da adottare e quelli da abbandonare. C’è bisogno di ragionare su come allungare la stagione, perché non possiamo pensare di vivere solo sui tre mesi estivi. Abbiamo fatto molto in questi anni. Insieme alle Organizzazioni dei Commercianti e dei Pubblici esercizi abbiamo promosso iniziative importanti. E’ il momento di passare ad un approccio sistemico coinvolgendo in una pianificazione generale coloro che, a Savona e fuori Savona, hanno delle competenze. Anche in questo caso parte dei prossimi finanziamenti europei dovranno essere destinati a questo scopo.

Le spiagge

Abbiamo la spiaggia più lunga e profonda della Liguria. Solo che non si vede. L’obbiettivo di renderla visibile rompendo il muro che ne impedisce la vista tra Zinola e le Fornaci è uno dei primi obbiettivi del progetto di riqualificazione di Via Nizza. Altro problema urgente da risolvere è contrastare l’erosione nel tratto tra la foce del Letimbro e l’inizio di Via Nizza. Su questo abbiamo avviato una iniziativa nei confronti di Autorità portuale e Regione Liguria, posto che il progetto dei moli soffolti non ha dato risultati. C’è bisogno di un importante ripascimento della spiaggia ma c’è anche bisogno di sapere quali iniziative strutturali a difesa dell’arenile mettere in campo. Infine la decisione del Governo di annettere l’Autorità portuale di Savona a quella di Genova, tra le tante criticità, ha anche quella di avviare la riflessione se passare le spiagge alla competenza del Comune.

Il Priamar

La nuova Consulta del Priamar, totalmente ripensata, dovrà assolvere al compito di promuovere il Priamar ed il suo utilizzo a fini turistici e culturali, in un’ottica moderna e non del passato. Gli esempi sono molti, sia in Italia sia in Europa. Musei, Fortezze, luoghi storici sono oggi prima di tutto occasione di lavoro e di promozione delle Città che hanno la fortuna di possederli. Le Associazioni storiche vanno coinvolte nella selezione pubblica di giovani laureati in Storia, in Architettura conservativa, in Archeologia da affiancare ad esperti di promozione turistica, anche questi selezionati in modo trasparente, ai quali affidare  l’incarico di proporre forme di utilizzo nuove e innovative della Fortezza e anche una proposta di piano regolatore generale del suo utilizzo e degli interventi necessari per attuarlo. Le proposte episodiche, avulse da un disegno complessivo di utilizzo e rilancio non sono utili. Alla Soprintendenza il compito, previsto dalla Legge, di tutelare e conservare la Fortezza. A noi quello di promuoverne l’utilizzo per creare occasioni di lavoro per la Città nella cultura e nel turismo. Il piazzale sotto la Fortezza deve tornare nella disponibilità dell’Amministrazione comunale il più presto possibile.

Duri con l’insicurezza, duri con le cause dell’insicurezza 

È cresciuta la sensazione di insicurezza tra le persone. In alcuni casi, per esempio in quello dei furti nelle case o nei negozi, pur essendo occasionali, non si tratta solo di sensazione ma di realtà. E’ troppo facile affrontare il tema come se ci fossero da una parte Cittadini con atteggiamenti razzisti o xenofobi e dall’altra Cittadini evoluti e moderni. Non vogliamo che la nostra Comunità si divida su questo. Sarebbe  il miglior regalo che si fa  a coloro che sul problema costruiscono le loro fortune politiche. Il rispetto delle regole di convivenza civile e della legalità è un nostro obiettivo. Non intendiamo pertanto tollerare la crescita e la presenza del commercio abusivo, perché questo ingrassa le organizzazioni criminali che traggono benefici notevoli dallo sfruttamento delle persone che lo praticano. Intendiamo ripristinare i Vigili di quartiere e pertanto creare le condizioni per assumerne di nuovi, così come  intendiamo condividere con le altre forze dell’ordine un programma di presenza coordinata sul territorio, in particolare nei quartieri e sulla collina. Nell’utilizzo dei prossimi finanziamenti europei, destineremo parte delle risorse per installare videocamere nelle zone più sensibili della Città, coordinando il lavoro con gli operatori commerciali ed i privati che intendono utilizzare la videosorveglianza. Insieme a queste misure intendiamo confermare il tradizionale spirito di accoglienza e tolleranza della nostra Città. La nostra attenta presenza nella gestione dei profughi ha fatto sì che non si creassero le condizioni negative viste in altre Città. Infine, il ruolo della Città capoluogo impone anche la necessità di esercitare la Giustizia in luoghi funzionalmente confortevoli ed efficienti . Il problema di un nuovo Palazzo di Giustizia è  una delle questione non semplici da affrontare ma non è più rinviabile l’apertura di un confronto tra Comune, Ministero e operatori della Giustizia. Così come ci proponiamo di perseguire l’obbiettivo di una nuova struttura penitenziaria.

Contro la povertà. Al fianco dei poveri.

Si tratta di decidere in quale modello di Città vogliamo vivere: se in una comunità che cura l’interesse di chi ce la fa e lascia indietro le frange che non riescono a tenere il passo, oppure decide di includere anche coloro che possono e debbono trovare un sostegno al proprio malessere. Sono due modelli di welfare differenti: uno mira alla conservazione e al benessere progressivo di una componente della società, l’altro cerca di tenere insieme, nella consapevolezza che in questo modo il benessere va a reale vantaggio di tutti. Noi scegliamo il secondo. La pesante crisi economica di questi anni ha determinato un aumento della povertà anche tra coloro che fino a pochi anni fa ne erano al riparo. Assumere la povertà come criterio per le politiche di un territorio vuol dire allora pensare come gestire gli spazi urbani, la qualità dell’ambiente, la cultura e la formazione dei cittadini, i servizi a sostegno della famiglia, degli anziani o di altre categorie di persone, l’accessibilità di ciò che offre il territorio, la cura della salute e altro. Una società inclusiva deve tener presente chi non ce la fa. Abitare un territorio vuol dire avere la capacità di fare ognuno la propria parte, ricevendo servizi e risorse, ma anche offrendo presenza, interesse, cultura, solidarietà. In altre parole si tratta di mettere in atto quella sussidiarietà che supera la logica della delega e che investe decisamente nella promozione del singolo, dell’associazionismo e di tutte le forme di presa in carico e di risposta al bisogno. Occorre evitare la tentazione di cadere nella logica della delega, affidando a terzi servizi che competono alla pubblica amministrazione, legando l’affidamento alla minor spesa possibile. L’obbiettivo che ci poniamo è anche quello di evitare lo spreco vigilando che l’aiuto vada a chi ne ha veramente bisogno: un conto è però eliminare lo spreco, un conto abbassare la qualità della risposta al bisogno. Combattere la povertà vuol dire avere il coraggio di credere che chi si trova in difficoltà ce la possa fare: si tratta di aprire delle porte, piuttosto che chiuderle lasciando fuori il problema. Il male del povero è che spesso il bisogno ha il sopravvento e ci si resta imbrigliati dentro. La società è il luogo dove ci si prende carico di chi non ce la fa e non ce la potrà fare. Combattere la povertà infine assume anche la caratteristica di combattere la paura del diverso. Solo favorendo l’incontro e lo scambio tra le persone, le culture e le appartenenze diverse, evitando la chiusura in se stessi, si possono creare percorsi di integrazione e di promozione della democrazia e della socialità che mirino ad includere piuttosto che emarginare.

L’Ospedale per gli acuti, il territorio per la cura e la prevenzione. 

Nell’attesa che l’Amministrazione regionale e tutta la politica ligure, affrontino il tema della salute in modo europeo e moderno e non schiavo del consenso e degli interessi, siamo estremamente determinati a garantire la piena efficienza del nostro Ospedale e della presenza della sanità  pubblica sul territorio. Gli Ospedali vanno programmati come localizzazione e funzioni su scala regionale, avuto riguardo al bacino d’utenza che devono servire. Devono essere luoghi dove si trattano le acuzie, con grande attenzione alla medicina d’urgenza e una specializzazione delle attività. . Ospedali nei quali il paziente stia il meno possibile. Questo è il modo di renderli efficienti, ridurne i costi, alzare la qualità delle prestazioni. Per questa ragione poniamo l’obbiettivo di realizzare un nuovo Ospedale, con quelle caratteristiche, in una zona da individuare, tra i Comuni di Savona, Vado Ligure e Quiliano; baricentrico, servito dall’autostrada, a disposizione della Valle Bormida, in piano, raggiungibile facilmente. Proponiamo inoltre la creazione di un Polo della Salute pubblica nella zona degli Orti Folconi che concentri tutte le attività  di prevenzione, di cure specialistiche, di diagnostica. In centro, vicino alla Stazione e al Terminal autobus, con parcheggi e raggiungibile a piedi o in bicicletta. Vanno promosse infine, non solo a parole, l’assistenza domiciliare integrata e la telemedicina, valorizzando le competenze professionali esistenti, che sono il vero futuro dell’assistenza sanitaria. L’integrazione socio-sanitaria garantisce una ricaduta positiva sia sull’appropriatezza delle cure che la loro economicità. Contrasteremo ogni tentativo di impoverimento, attraverso la sottrazione di funzioni e servizi del nostro Ospedale e della nostra sanità  sul territorio, se attuato al di fuori di una condivisione con le Amministrazioni comunali della zona di un progetto per il futuro che garantisca l’effettiva possibilità  alle nostre strutture di operare al meglio .

La riconversione ecologica

Non c’è più bisogno di espandere fisicamente la Città. Confermiamo la scelta di rifare il Piano Urbanistico Comunale con l’obiettivo di eliminare le previsioni di nuove edificazione residenziale  sulle aree private e pubbliche  a verde, sia in Città che nella Collina. Confermiamo inoltre la volontà di ridurre di un terzo le previsioni di nuove edificazioni a carattere residenziale nelle aree private da riqualificare. Il nuovo PUC sarà uno strumento semplice, flessibile, di facile comprensione. Fisserà criteri ed obiettivi generali pubblici, il principale dei quali sarà la riqualificazione energetica ed ambientale. Supererà ogni concetto di destinazione d’uso con l’esclusione del solo residenziale. Se la Città fisica è infatti terminata nella sua estensione sul terreno, la Città viva resta un corpo vivo, è in continuo cambiamento, ed ha bisogno di cogliere con rapidità ogni iniziativa e progetto delle persone e delle imprese. La pianificazione, infatti, accoglierà e non ostacolerà le iniziative che persone e imprese vorranno realizzare. Ognuno saprà di trovare un’amministrazione aperta ed attenta a tutti i progetti che miglioreranno Savona perché avranno in sé l’attività privata e l’interesse pubblico, ricordando che l’attività privata è forza e che l’interesse pubblico, oltre alla dotazione di servizi, è anche bellezza del costruito. Il rapporto con Il Campus Universitario avrà al centro le tematiche dell’efficentamento energetico, dell’utilizzo delle energie alternative, della riduzione del traffico veicolare e del rilancio del trasporto pubblico con il coinvolgimento degli altri Comuni del comprensorio già individuati nel protocollo IT’S SMART .

A misura d’uomo 

Immaginiamo Savona come un giardino che si affaccia sul mare con una lunga passeggiata che da Albissola prosegue, ancora con gli artisti, fino alla darsena, in quel tratto si stacca nelle vallette di Via Scotto e di Via Turati per collegare la zona dell’ospedale, dell’Olivetta, di Valloria e di San Giacomo. Poi avvolge e attraversa il Priamar e, infine, ininterrotta ma con ampi spazi verdi sempre sul mare si congiunge con la passeggiata a mare di Vado, attraverso il progetto già definito di urbanizzazione di Via Nizza. Il giardino prende forza e dal Prolungamento si allunga lungo le due sponde del Letimbro. Dal mare collega i campetti del sacro Cuore, l’asilo delle “piramidi”, passa sotto i ponti per non perdere continuità (quando piove se ne farà a meno) si allarga di qua in Piazza del Popolo e di là negli Orti Folconi, arriva fino alla stazione da una parte e dall’altra parte arriva di nuovo al mare e alla darsena attraverso Via Paleocapa restituita al rango di Galleria commerciale della Città . Prosegue nei giardini delle Trincee, raggiungendo il cuore di Villapiana con una delle sue vie  pedonalizzate, che diventerà praticabile con la realizzazione di un nuovo parcheggio pubblico in struttura  in Via Falletti, e arriva fino a Lavagnola. Piazza del Popolo sarà la naturale conclusione di Via Paleocapa con grandi spazi pedonali ed edifici che completeranno la Piazza e attività commerciali e di servizio. Il mercato troverà ancora posto nella Piazza perché chiederemo ai proponenti di realizzare quote importanti di parcheggi pubblici. L’area degli Orti Folconi, servita dalla Stazione, dal Terminal autobus e dotata di grandi parcheggi, sarà l’area dedicata principalmente ai servizi pubblici, con lo spostamento degli ambulatori di Via Collodi e la realizzazione di una Casa della Salute per la diagnostica e le visite specialistiche, oltre che per la prevenzione. Nell’area delle Opere Sociali sarà creata una struttura per accogliere le persone anziane assicurando mini appartamenti dotati di servizi comuni e di possibilità di cura, che consentano una vita di relazione e allo stesso tempo la libertà individuale e la possibilità di coltivare le relazioni affettive. Il giardino interesserà piano piano tutta la città e si collegherà con il grande patrimonio dei coltivi e dei boschi estesi su tutto il territorio del comune. Il verde sarà sempre curato dall’Amministrazione Comunale, dai proprietari delle aree e con il contributo volontario dei Cittadini. Le costruzioni, pubbliche e private, che saranno nel giardino saranno ecosostenibili e saranno costruite con tecniche biocompatibili perché il giardino sarà il posto sicuro e confortevole dove vivere la città e sarà il manifesto per la città del futuro, che verrà invogliata a riqualificarsi. I percorsi che collegano tutta la città e il suo territorio saranno di due tipi: pedonali e veicolari e saranno distinti tra di loro il più possibile. I percorsi pedonali includono i percorsi ciclabili ed i percorsi del trasporto pubblico. Uniscono con una unica rete tutto il territorio comunale e si collegano con gli altri comuni. I percorsi veicolari penetrano nella città e nella campagna e trovano le necessarie aree di sosta, interferendo il meno possibile con gli altri percorsi, nelle aree di Corso Ricci dallo svincolo dell’Aurelia Bis, in Piazza del Popolo, negli Orti Folconi. Una volta realizzati questi obbiettivi sarà possibile prendere in esame la pedonalizzazione di parti del Centro ottocentesco, allo scopo di rilanciare le attività commerciali presenti e la qualità della zona.

La cultura : una provocazione per discutere

I Musei Civici hanno vissuto una stagione entusiasmante con la nascita dei due nuovi poli museali, il Pertini-Cuneo e il Museo della Ceramica. Su questa seconda eccellenza dobbiamo investire le nostre energie in futuro perchè il Museo d’Arte di Palazzo Gavotti sia sempre più un luogo della città vivo, un luogo di interscambio e approfondimento culturale, volano internazionale dell’appeal della città. Un duplice fronte quindi: da un lato quello del marketing territoriale in chiave turistica, dall’altro quello della maggiore correlazione della cultura allo sviluppo economico. Savona poi, oltre a tutta una serie di iniziative cosiddette minori di enorme importanza e oltre a un numero altissimo di associazioni culturali, ha un teatro di tradizione, un’associazione musicale che concretizza il suo impegno attraverso spettacoli musicali cameristici e sinfonici, una scuola di musica, un centro culturale in cui convergono cinema, musica e teatro. Nonostante l’importanza di progetti pensati per il coinvolgimento dei giovani e fatta eccezione per quelli rivolti direttamente alle scolaresche, gli spettacoli hanno un pubblico bloccato in una fascia di età matura. Negli ultimi anni bisogna dire che nonostante una riduzione delle risorse e una crisi che ha colpito quasi tutti i teatri italiani, il Chiabrera ha tenuto in termini numerici e la programmazione ha introdotto alcuni spunti innovativi. Posto che nessuno ha in mano la soluzione al problema, occorre affrontare di petto i problemi e non cullarsi nella possibilità di dare al pubblico ciò che il pubblico si aspetta. Il pubblico va scioccato, sorpreso, allontanato, incuriosito e così riconquistato. Solo in questo modo lo si porta davvero a quella maturazione per la quale la cultura diventa indispensabile. Non è un processo semplice ma per condurlo occorre cominciare subito: piantare adesso il seme e cominciare proprio scardinando dal savonese l’idea che ciò che si fa qui non ha il medesimo valore di ciò che avviene altrove. Nessun giornale nazionale presta attenzione a una replica uguale a mille altre. Ma se Savona credesse in se stessa e se noi sentissimo l’orgoglio di dire “io sono Savonese perché a Savona si fa questa cosa e questa cosa non si fa in nessun altro posto del mondo, se vuoi te la vendiamo, oppure vieni qui a vederla perché noi non siamo gli spettatori ma siamo quelli che lo spettacolo lo fanno”; se così fosse, il nostro orgoglio cittadino crescerebbe tanto che essere parte di questo cambiamento sarebbe esaltante quanto vitale. Savona è piena di talenti, ha giovani che hanno idee, ha progetti, ha voglia di fare. Proviamo insieme a credere in tutto questo per far nascere qui qualcosa di unico. Perché noi non possiamo accontentarci di essere una Genova o una Torino in sedicesimo, perché non lo saremo mai. Dunque, possiamo solo aspirare ad essere noi stessi, ma unici ed irripetibili. Oggi la via non può più essere esclusivamente accontentare il pubblico esistente: dobbiamo cercare anche altri tipi di pubblico. Noi siamo quelli del dopo. Le ricostruzioni sono sempre molto faticose, ma l’alternativa è il lento consumarsi. Puntare sul produrre cultura mette in moto idee e freschezza, crea potenzialmente occasioni di lavoro. Rende felici.